Padre Dante Bertoli

Padre Dante Bertoli: Sissa 4.11.1922 - Parma 18.08.1998
Padre Dante Bertoli: Sissa 4.11.1922 - Parma 18.08.1998

Bertoli: missione e fisarmonica

Educato fin da bambino alle grandi rinunce (quando nacque, suo padre era già morto e la mamma morì un paio d'anni dopo), p. Dante Bertoli non ebbe difficoltà a spendersi per gli altri in un'impegnativa vita missionaria: in Bangladesh per soli 18 mesi, e poi nelle varie comunità saveriane come insegnante, amministratore e formatore dei ragazzi alla mondialità.

Nel 1958 la popolazione di Sissa festeggiò la sua partenza per il Bangladesh e gli offrì il viaggio".

L'oggetto più prezioso del suo bagaglio apostolico era la fisarmonica, insieme alla sua voce da tenore. L'aveva usata molto e con successo, in tutti gli anni precedenti alla sua partenza per il Bangladesh; ed era certo che l'avrebbe aiutato anche in missione.

E fu proprio così, stando a ciò che egli ha scritto.

"Nel 1959, in occasione della consacrazione episcopale di mons. Joseph Cordeiro, esplose la mia... fama di musicista! Alla fine del pranzo ufficiale, infatti, fui invitato a presentare un omaggio augurale al novello presule. Non ancora a mio agio con la lingua locale, pensai di usare la fisarmonica ed esprimere con la musica i miei sentimenti. Fu un successo, non tanto per l'esecuzione, quanto per l'originalità della trovata.

Alcuni giorni dopo fui costretto, dietro pressione dello stesso arcivescovo, ad accettare l'invito del direttore della radio Pakistana di mettere in onda due trasmissioni di musica italiana.

E fu così che cominciarono ad arrivare inviti a non finire, anche da parte di hindu e musulmani.

Nella primavera del 1960, ai festeggiamenti in onore del grande poeta bengalese Tagore, con la mia fisarmonica ho rappresentato la chiesa cattolica di Khulna".

 

A Parma, nella Casa Madre dove era giunto alla fine del 1992, è spirato, verso le 12.15 del 18.8.98, il P. Dante Bertoli, distrutto dal morbo di Alzheimer che negli ultimi anni lo ha progressivamente strappato dal mondo delle relazioni umane e lo ha sprofondato nel buio della smemoratezza e della solitudine. 
Ma tutta la vita del P. Dante è stata segnata dall’asprezza delle difficoltà: rimase orfano di entrambi i genitori ancora bambino e, dagli anni cinquanta in poi, fu sempre afflitto da problemi di salute. 
Aveva quasi 76 anni, essendo nato a Sissa (PR) il 4.11.1922.

Entrato tra i Saveriani nella Scuola Apostolica di Vicenza il 17 settembre 1933, il P. Dante percorse tutto l’iter formativo saveriano allora in vigore: Medie inferiori a Vicenza; Ginnasio Superiore a Grumone; Noviziato a S. Pietro in Vincoli dove emise la prima Professione il 12.9.1939; Liceo a Parma; Prefettato a Grumone; Teologia a Parma, dove fu ordinato presbitero il 23.2.1947.
Dopo l’ordinazione, dal 1947 al 1958, ricoprì diversi incarichi (vicerettore, economo, insegnante, propagandista) in varie case saveriane d’Italia: Massa Lucana, Grumone, Nizza Monferrato, Poggio S. Marcello, Salerno, Alzano Lombardo.

Furono anni di incessanti attività: “Ho diretto i lavori per l’adattamento della casa di Nizza Monferrato. Ho fatto per tre anni la questua del grano nella provincia di Cremona; un anno quella del grano a Poggio S. Marcello; due anni quella dell’olio a Massa Lucana. Ho fatto l’operatore cinematografico per 6 anni sia a fini economici che di propaganda” (Informazione del 12.4.72).

Furono anni, anche, che incisero sulla sua salute nonostante i frequenti interventi dei Superiori perché seguisse le cure ordinate dai medici. 
Nel 1958 il P. Dante fu destinato alla missione saveriana del Pakistan. La raggiunse nel giugno dello stesso anno. Purtroppo la salute non lo sostenne e nel 1960 dovette rientrare in Italia.
Riuscì a riprendersi e dopo due d’anni di insegnamento di inglese a Zelarino fu destinato al Centro Educazione Missionaria dove risfoderò la sua instancabile attività: “Nei miei sei anni di lavoro al CEM ho organizzato 6 Settimane di studio CEM; circa 300 convegni in tutta Italia. Ancora, come Incaricato Cem, ho visitato le scuole di parecchie province italiane, curandomi poi del collegamento per anni, sia con gli allievi che con gli insegnanti” (Infor. 12.4.72).
Dopo il servizio al Centro Educazione Missionaria il P. Dante si iscrisse a Missiologia nella Pontificia Università Urbaniana di Roma. Conseguito il diploma di laurea, si dedicò prevalentemente all’insegnamento della lingua inglese, dapprima a Salerno (71-76), poi a Zelarino (77-83) e infine a Cremona (83-85). Fu quindi impegnato nel ministero e nell’animazione missionaria a Genova-Pegli (85-89), e infine a Brescia (90-92) dove si manifestarono i primi sintomi del morbo di Alhzeimer che imposero il suo ricovero nell’infermeria della Casa Madre.
Il Signore accolga nel Riposo eterno questo suo servo instancabile, generoso, dalla volontà ferrea, come ebbe a esprimersi nella domanda per la professione Perpetua:

“Comprendo più che mai ciò che sto per fare e lo faccio colla risolutezza e decisione pari a quella di colui che determina per sempre la sua posizione nella vita” (14.6.45).