COccoli beatrice in bosi

Beatrice Coccoli (Calcinato BS 26 dicembre 1917 - Sissa 24 gennaio 1982) ha conseguito il diploma magistrale nel 1935 ed ha insegnato per alcuni anni a Tremosine e poi, durante la guerra, a Zone, comune a 700 metri sul livello del mare, sul lago d'Iseo, all'imboccatura della Val Camonica.

Proveniva da una famiglia fortemente antifascista ed è stata staffetta partigiana: per questo le è stato rilasciato un attestato dal comandante supremo delle forze alleate nel Mediterraneo per l'aiuto dato ai membri delle forze armate degli alleati. I genitori, Costantino Coccoli e Irene Chini, erano insegnanti di scuola superiore ed avevano costituito, dopo l’8 settembre 1943, nella loro abitazione di via Chiusura a Brescia, un centro di coordinamento partigiano.

Irene si prodigò nel gruppo di assistenza creato da Don Giacomo Verdier e Beatrice si adoperò come staffetta tra la casa dei genitori e Zone portando messaggi e armi nascoste in una custodia di violino.

Irene fu arrestata il 30 settembre 1944 e tradotta nel campo di concentramento di Bolzano dove rimase fino alla liberazione. Il giovane Luigi Ercoli, arrestato con lei dai tedeschi in via Chiusure, è stato deportato a Mauthausen dove morì.

Il padre Costantino, promotore delle prime bande partigiane in Val Camonica e la figlia Beatrice affrontarono tutti i pericoli inerenti la loro azione partigiana, mentre Mario Coccoli, fratello di Beatrice, moriva a vent'anni in un'azione partigiana in Val d'Aosta.

Al termine del secondo conflitto mondiale Beatrice si trasferì a Sissa dove dal 1950 al 1977, ha insegnato alle scuole elementari. Ha contribuito a formare alunni con competenza, umanità e creatività, organizzatrice infaticabile di spettacoli, canti ed eventi che caratterizzavano in quegli anni la vita della scuola.